COLLECORVINO

COLLECORVINO

Collecorvino è un paesino immerso nel verde, in zona collinare tra i monti e il mare. E’ posto su un colle da cui si gode un panorama molto suggestivo: si possono osservare i monti della Maiella, del Morrone e del Gran Sasso. Collecorvino è d’origine medioevale e sin da tempi remoti ha un’economia prevalentemente agricola, con una diffusa ruralità su tutto il territorio, nel quale sono profondamente radicate le tradizioni di “Cultura contadina”. È caratterizzato dalle colture d’olivo e vite nella parte collinare, da quelle orticole, frutticole e floricole nella zona pianeggiante, dove sono sfruttate le acque dei fiumi (il Tavo e il Fino) che attraversano e delimitano il territorio comunale. Questi fiumi, che nascono dal Gran Sasso, creano un Parco Fluviale di circa 20 km di grande attrattiva per gli amanti della natura.
Il centro abitato originario è di chiara origine medievale e si presenta come un nucleo compatto intorno alla piazza principale, luogo in cui convergono una serie di vicoli lastricati a mattoni. Nella parte più alta si erge l’antico Castello del IX secolo, che ha subito numerose trasformazioni fino al XVII secolo e di cui resta in buone condizioni l’antica torre di osservazione. La caratteristica curtense del primo impianto medievale è ancora oggi pienamente visibile.
Al IX secolo si fa risalire la fondazione del Castello di Collecorvino ad opera di Corbino di Alderamo, ricco proprietario longobardo che, come si legge nel Chronicon Casauriense , si stanziò su un colle ad est di Loreto Aprutino e lo fortificò, facendo sorgere un borgo che prese da lui stesso il nome di “Collecorvino” (da Res Corbini). Cade quindi l’ipotesi diffusa che il toponimo Collecorvino derivi dal fatto che il Colle fosse abitato da molti corvi. Nell’anno 854 Corbino vendette a Lodovico II tutti i possedimenti compresi nella contea di Penne, quindi anche il colle dove lui viveva, che conservò il nome di Colle di Corbino, per divenire in seguito Collecorvino. I nuovi padroni, che avevano fatto costruire il monastero di san Clemente a Casauria, fondarono le chiese di Sant’Andrea Apostolo e, sul colle di fronte, quella di San Paterniano (detto San Patrignano), abate e vescovo benedettino. Dopo varie vicende collegate alle sorti ora di Loreto ora di Penne, Collecorvino venne aggregata al regno di Puglia attorno all’anno 1000. Nei secoli seguenti vi fu poi il dominio di vari signori. Nel periodo feudale passò sotto il potere del Duca d’Atri.

Divenne in seguito duca di Collecorvino Francesco D’Aquino e poi il figlio Bererdo Gasparo e quindi il marchese di Pescara Ferdinando Francesco D’Avalos. Nel 1828 il duca di Quadri vendette le sue proprietà alla famiglia Casamarte ed ai possedimenti fu data l’autorizzazione sovrana per la concessione baronale. A partire dal 1800, fra le famiglie più importanti del paese, il cui nome ricorre più volte nella storia, c’è quella dei Cicoria. Francesco Cicoria, patriota appartenente alla famosa e storica Carboneria durante il regno borbonico, e come tale perseguitato perché lottava con ardore per l’unità d’Italia. Altri nomi illustri furono quelli delle famiglie Pizzoli, De Magistris, Serafini, Gentile e Prosperi. Grandi possidenti terrieri furono i nobili Flaiano, Casamarte, Carracciolo e De Meis.

BENI ARCHITETTONICI DI INTERESSE STORICO-ARTISTICO

La Chiesa Sant’Andrea Apostolo, di origine benedettina e ricca di elementi greci e gotici, fu fondata dai monaci di Casauria. Nel XVI secolo il suo stato di degrado era così avanzato che si decise di abbatterla. Nel XVIII secolo, su quelle rovine sorse l’attuale chiesa. Fu elevata a collegiata nel 1572 e trasformata in epoca barocca. La facciata mostra uno slancio verticale, aumentato dai due campanili di modello atriano; l’interno è articolato in due blocchi quadrati a cui si aggiunge, a destra della prima campata, un cappellone, anch’esso quadrato, con volta a vela ribassata. 

La Chiesa di San Paterniano sorge su un’altura fuori dal centro abitato. Affianco alla chiesa vi è il convento da poco ristrutturato.
Di questa Chiesa non si conosce molto per mancanza di documentazione. Si può comunque affermare che fu fondata ed officiata dai Benedettini, ed è supponibile che non venisse considerata inferiore a quella di S. Andrea. Sulla facciata presenta diversi caratteri barocchi, testimonianza di alcuni rimaneggiamenti.
La Chiesa di San Rocco sorge anch’essa fuori dal centro abitato. Presenta una facciata di tipo rinascimentale ad intonaco con lesene doriche ed archi ciechi e mostra colorazioni vivaci di restauro recente. L’ingresso risulta semplice e privo di ornamenti.
Il Castello è situato nella parte più alta del paese. Ha una facciata di aspetto neoclassico, col portale frontonato e finestre ornate da frontoni ricurvi. L’interno è articolato in varie stanze, saloni e scalinate; le volte sono a botte, alcune dipinte e ornate da fregi. Della vecchia struttura conserva ancora la torre di avvistamento.

Il Palazzo Cicoria è uno dei palazzi più prestigiosi del paese; fu costruito nei primi anni del 1900. Situato all’ingresso dell’abitato, circondato dal giardino e alberi di alto fusto, è una delle Ville Palazzo più belle, eleganti e imponenti dei paesi circostanti.
Il palazzo è stato abitato sin dalla sua costruzione dal proprietario Cicoria Luigi. L’eredità dell’edificio è stata assegnata con testamento olografo al Comune di Collecorvino, che ha già iniziato i lavori di restauro e lo destinerà a Biblioteca Comunale e Archivio Storico.
La fontana dei leoni situata nel centro storico, è stata realizzata nel 2003. L’amministrazione comunale restaurò l’area recuperando i leoni che si trovavano nella fontana storica al centro di Piazza Umberto I.
La Chiesa di S. Lucia si trova sulla sponda sinistra del fiume Tavo, prossima all’unione col Fino, e proprio nella borgata omonima. Nei pressi del borgo si trova la fontana definita “miracolosa”, dove molti fedeli, nella 1° domenica di maggio, vanno a bagnarsi con l’acqua della fonte rivolgendo una preghiera a Santa Lucia, protettrice degli occhi.